Omologazione
L’Omologazione è un provvedimento con il quale un’autorità dichiara valido e conforme alla legge un determinato atto, previo controllo delle condizioni sostanziali e procedurali prescritte per il suo compimento. Dall’omologazione scaturisce dunque l’efficacia giuridica dell’atto, che di regola è un atto promanante da parti private, in quanto in esso è contenuta un’essenziale approvazione di quell’attività a seguito della verifica sulla legittimità, e talora anche sul merito, di quella. Nel tentativo di far comprendere l’indubbia necessità dell’omologazione degli apparati rilevatori di velocità di seguito si riporta la corretta procedura per ottenere l’approvazione di ciascun singolo apparato specificando che ogni strumento deve essere identificato da un numero di matricola e corredato da un certificato con un numero sequenziale.
Per meglio spiegare, si potrebbe rapportate il tutto ad una vettura che è contrassegnata da un numero di telaio e da una targa entrambi unici nonché da una propria carta di circolazione con un proprio numero progressivo univoco.
Tornando quindi all’Autovelox, questo per essere usato deve essere effettivamente corredato di certificato che lo abilita e contrassegnato da una matricola univoca che lo connoti.
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Per quanto sopra non vanno quindi assolutamente scambiati tra loro i seguenti termini “Modello Omologato” (anche se poi non è omologato ma approvato) e “Apparato Approvato“.
Il modello è riferito ad un solo esemplare, ovvero quello in possesso del Ministero. Il MODELLO DEBITAMENTE OMOLOGATO come richiesto dall’art 142 comma 6 del C.d.S. e dalla sentenza 113/2015 della Corte Costituzionale, la competenza dell’omologazione spetta al MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e giammai al MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti)
Tutti gli altri, prodotti in serie, ovvero tutti quelli in dotazione alle forze di polizia per i rilevamenti della velocità ed identificabili dalla univoca matricola che li contraddistingue, devono essere i cosiddetti APPARATI APPROVATI in copia conforme al modello “debitamente omologato”.
Tale approvazione posta dal Ministero, in questo caso il MIT deve essere effettuata per ogni apparato come richiesto dall’art 345 comma 2 reg di esec. del C.d.S. quale procedura assolutamente necessaria affinché il Ministero possa conoscerne l’immissione sul mercato e quale forza di Polizia ne sia in possesso. Solo così il Ministero può riservarsi di svolgere su ciascun apparato quelle azioni di controllo proprie della P.A. come peraltro previsto dall’art 192 comma 8 del reg. di esec. del C.d.S.
Quando una casa automobilistica intende produrre delle vetture da immettere sul mercato, deve preventivamente sottoporre il veicolo campione a prove di omologazione, rappresentando che questa è necessaria affinché l’Ente Pubblico verifichi la rispondenza dell’oggetto da sottoporre ad omologazione. Deve inoltre essere verificato che esso sia conforme alle leggi dello Stato, cosa che non avviene con la sola approvazione. Nel caso specifico la OPEL decide di richiedere l’omologazione del modello Kadett quindi provvede a costruirne 2 esemplari identici, ed il Ministero provvede a verificare che il modello sia conforme alle leggi dello Stato.
(Un esempio anche banale che possa spiegare una mancata omologazione potrebbe essere la presenza di tracce di amianto in una eventuale aletta parasole, in questo casa la vettura non potrebbe essere omologata.)
A questo punto viene dato un numero di omologazione che come nel caso dell'immagine della successiva dichiarazione di conformità per l'atto successivo di approvazione, l'omolgazione riporta la serie alfanumerica OM51543EST 60 del 29/07/1985. Eseguite le verifiche tecniche e non solo, la MCTC (Motorizzazione Civile e Trasporti in Concessione) restituisce una delle due vetture alla OPEL trattenendosi l'altra quale campione per verificare eventuali irregolarità nella comparazione con i veicoli in produzione seriale di quel modello di vettura. La legge autorizza la casa costruttrice a produrre le successive vetture identificabili con un numero di telaio conseguenziale quindi 3 – 4 – 5 ecc.
Si badi bene, va ribadito che: sebbene il certificato emesso in autocertificazione della casa costruttrice sia di conformità all'OMOLOGAZIONE, ciò NON consente l’utilizzo del veicolo su strada.
Ecco qui di seguito per comprendere la certificazione necessaria dopo la Omologazione da parte della MCTC.
Nel caso dell’autocertificazione ottolineata in verde, l’omologazione, riporta il numero OM51543EST60 (é questo il numero che sarà presente sempre su tutte le vetture uguali sia sull’autocertificazione che sulla carta di circolazione) in questo caso è relativa al veicolo telaio W0L000039G5109128 sottolineato in rosso. Si noti come la OPEL abbia dichiarato sotto la sua responsabilità che l’apparato é conforme al tipo omologato, attestando e dichiarando ciò che può dichiarare senza commettere alcun reato di falsa attestazione, avendo realmente ricevuto l'omologazione . La prossima vettura prodotta dalla Opel per il modello Kadett uguale a quella di cui al numero di omologazione OM51543EST60, avrà il telaio W0L000039G5109129 e poi W0L000039G5109130 ecc., ed in ogni caso, sia tutti i certificati di autocertificazione nella specie con dichiarazione 2444, che le carte di circolazione, avranno sempre in comune il numero di omologazione OM51543EST60